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UE: L’Italia potrebbe avere fino a gennaio per affrontare i problemi di debito

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UE: L'Italia potrebbe avere fino a gennaio per affrontare i problemi di debito

La Commissione europea potrebbe concedere all’Italia fino a gennaio di apportare modifiche alla politica fiscale nell’ambito di una procedura del debito dell’UE, verbale di una riunione dell’UE, stabilendo una scadenza relativamente lunga per evitare le multe e qualsiasi reazione negativa dagli euroscettici di Roma.

A meno che il governo non faccia concessioni questa settimana sui suoi piani di spesa per il 2019 e il 2020, il dirigente dell’UE dovrebbe proporre il 2 luglio di aprire una procedura disciplinare sul crescente debito italiano.

Roma è stata in disaccordo con la Commissione europea – il braccio esecutivo dell’UE e responsabile della supervisione delle posizioni fiscali dei governi – in diversi punti nell’ultimo anno.

Il conflitto scatenò a causa dei piani di spesa dell’Italia, con Bruxelles che avvertiva il paese di essere più prudente dato il suo debito di quasi $ 3 trilioni di dollari.

La procedura, che i ministri delle finanze dell’UE avrebbero bisogno di approvare nelle riunioni dell’8-9 luglio, costringerebbe l’Italia a inasprire rapidamente la politica fiscale o affrontare multe.

Ma Bruxelles sta considerando la possibilità di concedere all’Italia sei mesi per affrontare le carenze più urgenti, secondo i verbali della riunione della Commissione del 5 giugno pubblicati venerdì.

Dopo tale riunione, la Commissione ha dichiarato che una procedura contro l’Italia era giustificata perché aveva violato le norme sul debito dell’UE nel 2018 e si prevedeva che andasse oltre i limiti concordati quest’anno e il prossimo.

Il debito dell’Italia è cresciuto al 132,2% del prodotto interno lordo nel 2018, più del doppio del tetto UE del 60%, e si prevede che aumenti ulteriormente, sfidando le regole che dicono che dovrebbe calare.

I commissari alla riunione hanno insistito sul fatto che i dati su cui si basa l’eventuale procedura non potevano essere contestati da Roma.

Ma i verbali mostrano che la Commissione era aperta a concedere all’Italia più tempo per affrontare le carenze, nel tentativo di evitare l’antagonismo degli euroscettici italiani.

Il commissario per l’economia Pierre Moscovici ha detto che era importante mostrare che Bruxelles era pronta ad ascoltare “per evitare che la posizione della Commissione venisse strumentalizzata per fini politici in certi ambienti in Italia”, secondo il verbale.