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I ministri del nuovo governo hanno giurato al Quirinale

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I ministri del nuovo governo hanno giurato al Quirinale

ANSA Un nuovo governo italiano è stato insediato giovedì (5 settembre), con il PD che affianca il movimento 5 stelle in un’improbabile alleanza che è stata incoraggiata dai mercati finanziari.

La lista dei 21 ministri comprende dieci membri del M5S, nove del PD e uno del piccolo partito libero ed eguale liberale e un tecnocrate non allineato.

Tra i nuovi ministri più importanti:

  • L’economista pro-Unione Europea Roberto Gualtieri, membro del Partito Democratico, come Ministro delle Finanze.
  • Il capo del M5S Luigi Di Maio è Ministro degli Esteri.
  • Tecnocrate Luciana Lamorgese come Ministro degli Interni, sostituendo Matteo Salvini.

La cerimonia altamente coreografica di giovedì lascia solo un passo prima che il governo Conte prenda ufficialmente il potere: un voto di fiducia in entrambe le Camere del parlamento, che probabilmente avrà luogo nei prossimi giorni.

Gli analisti affermano che è improbabile che si verifichino importanti problemi con il voto.

Basato sulla selezione dei ministri, il nuovo governo sarà quasi sicuramente più favorevole all’Unione europea rispetto al precedente governo Conte.

La nomina di Lamorgese è probabilmente un’indicazione che il nuovo governo prenderà anche una posizione più morbida sulle questioni relative all’immigrazione.

Il riflesso del nuovo governo sui mercati

I mercati hanno accolto con favore il nuovo governo, con il mercato azionario FTSE Mib di Milano in rialzo dello 0,5% dopo la cerimonia del giuramento.

Instabilità del governo finita?

Il nuovo governo segna un nuovo inizio per la terza più grande economia dell’eurozona mentre l’estrema destra cade dal potere.

Il primo governo di 14 mesi di Conte è crollato il mese scorso dopo che Salvini della Lega aveva ritirato il suo partito euroscettico anti-migrante dalla coalizione populista di destra in un tentativo sventato d’innescare elezioni anticipate.

L’Italia ha frequenti crisi del governo. Il nuovo dirigente è il 66 ° in 73 anni di storia repubblicana, con i suoi predecessori che durano in media circa 13 mesi.